Lunedì di Pentecoste
Esattamente un anno dopo la consacrazione del nostro vessillo a Bellinzona , la nostra Sezione si é recata in pellegrinaggio a Sachseln e al Flüeli/Ranft per onorare e ringraziare il nostro Santo Patrono San Nicolao della Flüe. Il caso ha fatto coincidere il nostro peregrinare alla tomba di San Nicolao con il pellegrinaggio della Diocesi di Lugano a Sachseln guidato dal Vescovo S.E.R. Mons. Valerio Lazzeri. Per questa occasione quattro giovani alabardieri hanno scortato il Vescovo e prestato servizio d'onore all'Altare.
Con grande riconoscenza affidiamo ad un giovane alabardiere la stesura di questo breve articolo.
Matteo Previtali ha fatto rientro da Roma solo a fine aprile 2017, ma si é già integrato nella famiglia delle ex-gsp e ha prestato servizio in uniforme con grande onore e spirito di servizio.
"Ad un mese dal mio rientro definitivo in Svizzera, dopo oltre tre anni di servizio in Vaticano ho potuto indossare ancora la mia divisa, il lunedì di Pentecoste in occasione del pellegrinaggio della nostra Sezione della Svizzera Italiana e del Pellegrinaggio Diocesano Ticinese a Sachseln.
Con altre ex Guardie, abbiamo prestato servizio durante la celebrazione liturgica presieduta da S.E.R. Mons. Vescovo Valerio Lazzeri, in occasione del 600esimo anniversario dalla nascita di San Nicolao della Flüe, Eremita e nostro Santo Patrono.
Questo un estratto della sua bella omelia
“San Nicolao non ha fatto altro che credere fino in fondo alla potenza del battesimo ricevuto da neonato. Ha creduto alla forza trasformatrice del nostro essere immersi in Cristo, partecipi della creazione nuova, rigenerati come figli dal Suo Spirito Santo. E ha scoperto che niente nella nostra vita terrena può essere un ostacolo all’opera di Dio. Tutto può essere rinnovato dalla sua misericordia, attraversato dalla grazia, trasfigurato dalla sua chiamata a diventare amici di Dio e profeti.
Come ciascuno di noi, Nicolao si è trovato in un luogo e in un tempo determinati da fattori semplicemente dati. Non ha scelto dove nascere, le circostanze in cui crescere, la mentalità o la cultura dell’ambiente in cui muoversi ed evolvere. Vi si è trovato e vi si è mosso con tutte le risorse a lui messe a disposizione dalla famiglia, dalla terra, dalla società della sua epoca. Contemporaneamente, però, non ha mai dato per scontato il suo essere venuto al mondo.
È questo, forse, l’aspetto più affascinante del suo percorso umano. Egli ha vissuto se stesso in ogni istante, non come un insieme di condizionamenti, a cui doversi semplicemente piegare e sottostare. Ha accolto sempre ogni tappa del suo viaggio su questa terra con il continuo desidero di rispondere liberamente e per amore a una chiamata del Signore. Ha capito che l’incontro con Cristo non porta mai a sistemarsi, a installarsi nel mondo per poi arrivare, a poco a poco, a spegnersi. Al contrario, ha ascoltato costantemente la voce interiore che sollecita ciascuno di noi a nascere dall’alto, a riceversi come dono, o offrirsi al mondo come spazio di riconciliazione e di pace. La vocazione del cristiano non è un’etichetta che ad un certo punto mettiamo sulla nostra vita per poi continuare a muoverci secondo un codice prestabilito, secondo il ruolo che la società, la cultura, o la mentalità della nostra epoca ci assegna. La chiamata del Signore è una Sorgente viva. Rinasce in noi incessantemente fresca, inesauribile, sorprendente, anche dopo aver raggiunto gli esiti più luminosi e fecondi in un’avventura umana, secondo i nostri schemi ordinari: una moglie affezionata e amata, dieci figli, una grande rispettabilità ed autorevolezza presso tutti i propri contemporanei”.
E’ stato bello ed emozionante essere ai piedi di San Nicolao e ritrovarmi con altre ex-Guardie (tra i quali alcuni compagni nel servizio al Santo Padre), conoscenti e amici per ricordare e scoprire il nostro Santo Patrono (della Svizzera e della GSP), troppo spesso dimenticato.
La Santa Messa, celebrata da Mons. Vescovo è stata molto seguita e partecipata dai circa 700 fedeli e 45 presbiteri concelebranti.
Durante il pranzo, accompagnati dalle nostre famiglie, abbiamo potuto scambiare i nostri ricordi e tante esperienze del vissuto a Roma e parlare delle nostre attese per il futuro.
Nel pomeriggio, ci siamo incamminati dapprima a visitare la casa dove San Nicolao è vissuto assieme alla moglie Dorotea e ai loro 10 figli. Poi siamo scesi lungo il sentiero che porta al Ranft, eremo e dimora dove San Nicolao si é ritirato all'età di 50 anni e dove per gli ultimi vent'anni della sua vita ha vissuto digiunando e pregando, dormendo su una panca e utilizzando una pietra come cuscino, cibandosi unicamente della Santa Eucaristia che ogni giorno il parroco distribuiva durante la santa messa".
Ci siamo congedati nella speranza di poterci ritrovare insieme ogni tanto a condividere bei momenti!
Che San Nicolao continui a proteggere le GSP, la nostra Nazione e tutto il nostro popolo!
Matteo Previtali